Walcott, l'ora della verità. Fenomeno o incompiuta?

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Honiabs1911
view post Posted on 25/6/2007, 10:50




Continua il viaggio di Gazzetta.it alla scoperta dei migliori giovani nati dal 1986 in poi: nella 16ª puntata occhi puntati sull'attaccante dell'Arsenal, la cui convocazione nella nazionale inglese al Mondiale 2006 fece molto discutere




MILANO, 25 giugno 2007 - Si dice che i giovani di talento non vadano "bruciati". Nessuno sa esattamente cosa voglia dire, ma è una frase che va sempre di moda. Non "bruciare" un ragazzo dovrebbe significare dosare il suo utilizzo in campo e non esporlo fin da subito a responsabilità eccessive, ma la storia del calcio è piena di esempi di campioni gettati nella mischia da giovanissimi senza che risentissero di alcun tipo di pressione (Buffon, Casillas, Rooney, solo per fare qualche nome). E allora dire che Theo Walcott, attaccante dell'Arsenal classe '89, sia stato "bruciato" dai tecnici che l'hanno lanciato non corrisponde necessariamente al vero. Anzi, forse non gli è stato ancora dato abbastanza spazio per imporsi ad alto livello.
CHI E' - La storia di Walcott è piuttosto nota. L'anno scorso, al momento di fare le convocazioni per il Mondiale tedesco, l'allora c.t. inglese Sven Goran Eriksson inserì nella lista questo ragazzino, che mai aveva messo piede in campo in Premier League. Una scelta strana, anche perché l'Inghilterra avrebbe avuto bisogno di qualche elemento più maturo e affidabile in un reparto offensivo povero di stelle. L'immagine di Walcott campeggiò su tutti i giornali. E non era nemmeno la prima volta che accadeva: era già salito agli onori della cronaca a 14 anni, quando la Nike l'aveva blindato con un super-contratto. E ci era tornato nel gennaio 2006, quando l'Arsenal aveva vinto la concorrenza di Chelsea, Manchester Utd, Liverpool e Tottenham acquistandolo dal Southampton per 7,5 milioni di euro (cifra che in realtà avrebbe potuto crescere fino a 18 milioni, a seconda delle prestazioni del ragazzo). Da gennaio all'estate, Wenger non lo impiegò mai. E lo stesso fece Eriksson al Mondiale: Walcott rimase fuori anche dopo l'infortunio di Owen. Perché convocarlo, allora? Eriksson rispose che quell'esperienza sarebbe stata utile a Theo nel corso della carriera. E venne "mangiato" dalla stampa inglese, che con tutta la simpatia per Walcott avrebbe gradito una soluzione più utile alla nazionale (Johnson e Defoe i più rimpianti).
AL POSTO DI HENRY - Nella stagione appena conclusa, Walcott avrebbe dovuto essere l'uomo in più dell'Arsenal. In realtà, a dispetto delle 32 presenze, non ha avuto troppe occasioni di brillare: in campionato solo 5 gettoni da titolare, in Champions qualche comparsata e solo nelle coppe nazionali alcune chance in più. Ha vissuto il suo momento di gloria lo scorso 25 febbraio, con il gol segnato al Chelsea in finale di coppa di Lega. Ma la doppietta di Drogba gli ha rovinato la festa. Poi, un mese dopo, è stato bloccato da un brutto infortunio a una spalla, cosa che gli ha fatto saltare anche gli Europei Under 21. Ma dopo l'estate, probabilmente, arriverà per lui l'ora della verità. Dovrà dimostrare chi è, anche perché i Gunners non hanno più Henry e la corsa per un posto da titolare in attacco è aperta. Lui ci metterà tecnica, voglia, velocità e sarà accompagnato dal solito carico di occhi puntati addosso. Quelli che "bruciano" i giovani, si dice.
VALUTAZIONE - 4 stelle (da 1 a 5).
A CHI SOMIGLIA - Spunto e progressione sono quelli di Michael Owen, suo idolo in età adolescenziale (è tifoso del Liverpool).
QUOTAZIONE DI MERCATO - 20 milioni di euro.
SQUADRE INTERESSATE - Considerato l'addio di Henry ai Gunners, è improbabile che lasci l'Arsenal. Al momento è fuori mercato.
 
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<Travis`>
view post Posted on 28/6/2007, 21:44




nn è proprio male come giocatore...l'ho visto giocare e se la cava abbastanza bene
 
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1 replies since 25/6/2007, 10:50   241 views
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